[it] Nel passaggio dal romanzo di Svevo all'omonimo film girato da Mauro Bolognini nel 1962 si registrano, tra fedeltà e innovazioni, tre punti fondamentali riguardanti lo spazio, il tempo e il finale. Massima è l'adesione al testo originario nella ricostruzione filmica dei luoghi e delle atmosfere disadorne e desolate della Trieste sveviana. Dal romanzo ci si allontana invece quanto alla collocazione cronologica: da quella originaria, considerata dal regista irrilevante, si passa agli anni Venti del '900, forse, si ipotizza nel saggio, anche per demistificare l'epoca fascista con la sua retorica di sanità, giovinezza e forza fisica. Da ultimo, il regista introduce nel finale una sequenza in cui il protagonista viene umiliato da un amante di Angiolina. Non un mutamento del significato, ma una sorta di esplicitazione e di esigenza di 'finito' che nel romanzo non c'era.
Disciplines :
Art & art history Languages & linguistics
Author, co-author :
Rimini, Thea ; Université de Liège - ULiège > Traverses
Language :
Italian
Title :
« Senilità » tra « fin de siècle » e anni Venti
Publication date :
2013
Journal title :
Studi Novecenteschi
ISSN :
0303-4615
eISSN :
1724-1804
Publisher :
Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali, Pisa, Italy