Abstract :
[en] During the fifteenth century, the evolution of the structures of the Italian states and the stabilization of their diplomatic relations led to a hypertrophic increase in the use of the letters. In that context, the collections of exempla exordiorum composed by the Ferrarese treatise writer and illuminator Bartolomeo di Benincà (Ferrara, ca. 1420 - ?, before 1485) responded to the political élites who, speaking and writing in ancient vernacular Italian, wishing to represent themselves through the instruments of the language. As author and collector of texts, Bartolomeo recorded the best examples of these practices on refined parchment codes, offering a useful tool for anyone wishing to compose letters in vernacular similar in elegance to those of the then much more prestigious Latin models. By outlining a stylistic proposal for literary prose in ancient Italian vulgar, he carried out a refined critical operation. Furthermore, with his collections of models in vernacular, he profoundly innovated the characters of the ars dictaminis. This volume offers the critical edition of one of Bartolomeo's collections, preceded by an extensive study focussed on the historical and cultural context.
[it] Nel corso del XV secolo, l’evoluzione delle strutture organizzative degli stati italiani e lo stabilizzarsi dei rapporti diplomatici tra i molteplici soggetti politici determinarono un incremento ipertrofico del ricorso al mezzo epistolare. In quel contesto, raccolte di modelli di lettere come quelle realizzate dal trattatista e miniatore ferrarese Bartolomeo di Benincà (Ferrara, 1420 ca. - ?, 1478-1485) consentivano di rispondere alla domanda culturale delle élites di potere che, esprimendosi in volgare, intendevano rappresentarsi e riconoscersi attraverso gli strumenti del linguaggio. Nelle vesti di autore e collettore dei testi, Bartolomeo registrava su raffinati codici pergamenacei i migliori frutti di quella pratica, offrendo così uno strumento utile a chi avesse desiderato comporre lettere in volgare assimilabili per eleganza a quelle degli allora ben più prestigiosi modelli latini. Delineando i contorni di una precoce proposta stilistica per la prosa letteraria di un italiano ancora in via di definizione, il ferrarese si rese protagonista di una sofisticata operazione critica, innovando inoltre profondamente i caratteri dell’ars dictaminis.
In questo volume si offre l’edizione critica di una delle raccolte di Bartolomeo, preceduta da un ampio studio di contestualizzazione storica e culturale.