Abstract :
[en] In 1447, the sculptor Lazzaro Cavalcanti, known as “il Buggiano”, created the
commemorative monument dedicated to Filippo Brunelleschi, meant to be
set in Santa Maria del Fiore in Florence. It is a marble bust in clypeus with an
underlying epigraph whose inspiration from classical spirit and art is obvious.
It was used as a model by artists who, at a later time, created the additional
commemorative busts which are still decorating both southern and northern
aisles of Florence cathedral (even if their original placement was different).
Conceived to be tributes to some of the excellences of the arts in Florence, these
celebrating monuments span from the end of the 15th century to the end of the
19th century. Amongst them, the monument dedicated to Antonio Squarcialupi
(1416-1480), organist of the cathedral much appreciated by the Medici family,
stands out. In fact, sculpted by Benedetto da Maiano in 1489-1490, the portrait
in clypeus of this musician, formerly set under the dome and interplaying with
the Renaissance pipe organ of Santa Maria del Fiore, acts a major role in the
Medicis’ strategies (mainly Lorenzo the Magnificent’s ones) meant to build the
myth of Florence as a “new Athens” and of the Medicis as the main actors
of its splendour. These strategies implied that, apart from figurative arts and
philosophy, music too had to be strongly promoted. Squarcialupi – set between
real biography and sublimating legend – was chosen to be the champion of the
musical excellence of Renaissance Florence. In order to turn him into a “new
Orpheus“ still when living, the Medicis were careful to improve his style and his
official image (one evidence of this attention could be found in Squalcialupi’s
only identified two letters, proposed in their first critical transcription at the
end of this article). The mythmaking – of the city, of its rulers and of the
organist – was completed after Squarcialupi’s death through the creation of
the commemorative monument in Santa Maria del Fiore: a hapax in the genre
of the portrait in which, in order to celebrate a musician, music was in close
communication with the sculpted image and the written epigraph.
[it] el 1447, lo scultore Lazzaro Cavalcanti, noto come “il Buggiano”, realizzò il mo numento commemorativo dedicato a Filippo Brunelleschi in Santa Maria del Fio re a Firenze. Si tratta di un busto marmoreo in clipeo con epigrafe sottostante, di
schietta ispirazione classica. Il lavoro del Buggiano fu usato come modello dagli
altri scultori che, in epoca successiva, si dedicarono alla confezione di un altro bu sto commemorativo, a tutt’oggi in opera sulle pareti meridionale e settentrionale
della cattedrale fiorentina (sia a seguito di movimentazioni rispetto alla colloca zione originaria). Pensati come omaggi alle eccellenze artistiche cittadine, i busti
furono realizzati tra fine Quattrocento e fine Ottocento. Tra di essi, si segnala il
monumento dedicato ad Antonio Squarcialupi (1416-1480), organista della catte drale molto apprezzato dai Medici. Scolpito da Benedetto da Maiano nel 1489-1490,
in effetti, il ritratto in clipeo di questo musicista, inizialmente posto sotto la cupola
della cattedrale e dialogante con l’organo a canne rinascimentale, gioca un ruo lo maggiore nelle strategie medicee (soprattutto laurenziane) intese a costruire
il mito di Firenze come “novella Atene” eminentemente creata dai Medici. In tali
strategie rientravano la promozione significativa, oltre che delle arti figurative e
della filosofia, della musica. Squarcialupi – tra biografia reale e leggenda subliman te – fu scelto per rappresentare l’eccellenza musicale di Firenze. Ai fini di trasfor marlo in un “nuovo Orfeo” mentre era ancora in vita, i Medici furono attenti ad
affinarne lo stile e l’immagine pubblica (una prova in tal senso va indagata nelle
due uniche lettere sinora ricondotte al musicista, proposte nella loro prima trascri zione critica alla fine dell’articolo). La mitopoiesi – della città, dei suoi signori e
dell’organista – fu compiuta dopo la morte di Squarcialupi proprio con la creazio ne del monumento commemorativo in Santa Maria del Fiore: un hapax nel genere
del ritratto in cui, per celebrare un musicista, la musica era posta a diretto contatto
con un’effigie scolpita e la sua epigrafe.