F. Guicciardini, Ricordanze, in Opere, IX (Scritti autobiografici e rari), a cura di R. Palmarocchi, Bari, Laterza, 1936, p. 72
R. Ridolfi, Vita di Francesco Guicciardini, Milano, Rusconi, 1982, pp. 59-61
Guicciardini, Ricordanze..., pp. 71-73
R.A. Goldthwaite, Private Wealth in Renaissance Florence. A Study of Four Families, Princeton, Princeton University Press, 1968, pp. 109-131
F. Guicciardini, Memorie di famiglia, in Opere..., pp. 3-50
Anche la scheda biografica redatta recentemente da M. Doni concede ampio spazio al ritratto di Piero lasciatoci da Francsco (cfr. M. Doni, cfr. Piero Guicciardini, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto per l'Enciclopedia, 2004, vol. LX, pp. 150-154)
Ma ne parla, citandola, R. Starn, Francesco Guicciardini and his Brothers, in Renaissance. Studies in Honour of Hans Baron, a cura di A. Molho e J. Tedeschi, Firenze, Sansoni, 1971, pp. 409-444
Ne dà naturalmente notizia R. Ridolfi, L'archivio della famiglia Guicciardini, Firenze, Olschki, 1931, p. 13, riportando anche il commento di Alessandro Gherardi, che nel suo inventario manoscritto (Supplemento all'inventario del 1862 e continuazione, Inventario n. 7) menzionava l'«affettuoso elogio» fatto da Jacopo al padre
Anche Francesco usa la stessa espressione nello stimare l'eredità lasciata ai figli maschi da Piero: «e secondo che più volte fecemo conto, toccò per uno tra danari ed altri mobili, crediti e beni immobili, el valsente di circa ducati quattromila d'oro larghi» (Guicciardini, Ricordanze..., p. 80)
Cf. A. Cicchetti e R. Mordenti, La scrittura dei libri di famiglia, in Letteratura italiana, a cura di A. Asor Rosa, Torino, Einaudi, 1984, vol. 3/II, La prosa, pp. 1117-1159, a p. 1118
È noto che Jacopo raccolse e trascrisse alcuni documenti del Frate, conservati presso l'archivio di famiglia. Il primo, contenuto tra alcune scritture relative a Firenze, è contenuto nel volume AG, Miscellanea I in cui, alle cc. 15-18, sono raccolte in copia alcune lettere savonaroliane. L'altro gruppo di documenti, conosciuto sotto il nome di "zibaldone savonaroliano" è contenuto nel volume AG, Miscellanea IV (cfr. Ridolfi, L'archivio..., pp. 101 e 111-115). Questa raccolta è un documento di notevole interesse, che testimonia quanto l'attività e il pensiero del frate fossero per Jacopo oggetto di attenzione e riflessione, se non di un vero e proprio culto, data la cura con cui questi ha conservato le lettere autografe
Quid est crux nisi contemptus etc.?» (G. Savonarola, Il Quaresimale del 1491, a cura di A.F. Verde OP ed E. Giaconi, Firenze, Edizioni del Galluzzo, 2001, p. 202)
Guicciardini, Memorie di famiglia..., p. 49
Mentre nelle Memorie di famiglia traccia un impressionante elogio della nonna paterna, Guglielmetta de' Nerli, della quale dice: «Honne voluto fare menzione, perché rispetto a queste virtù io sono affezionatissimo alla memoria sua; ama'la assai mentre era in vita, sendo io ancora fanciullo, perché la morì nel 98, e più la amo così morta, perché la età mi fa più gustare le sue virtù» (Guicciardini, Memorie di famiglia..., p. 30)
Del nonno di Piero, Piero di Luigi (1378-1441), Francesco dice che «Fu eziandio vecchio lussurioso e femminacciolo forte, e truovò lettere assai che quando era fuora et massime nel 37 che era vecchio, scriveva alla dama dirizzandole a un suo di casa, chiamato lo Spagnuolo» (ivi, p. 13)
dedica qualche riga alla descrizione dei sintomi che annunciarono la morte di Piero («benché avessi male molti dì, nondimeno non ne fu fatto da principio molto caso, perché non si li scoperse mai febre o accidente potente»). Nei ritratti contenuti nei libri di famiglia il corpo è spesso oggetto di descrizioni, talvolta particolareggiate, se non altro perché il gruppo si riconosce in alcune caratteristiche fisiche che si riproducono attraverso le generazioni (cf. A. Cicchetti e R. Mordenti, La scrittura..., pp. 1141-1144)